Modefinance: il rating ha una nuova star

modeFinance ottiene dall’ESMA la registrazione come Agenzia di Rating del Credito. Obiettivo diventare la prima agenzia specializzata nella valutazione di società della new economy digitale

“Supponiamo siate dei runner, bravi e atletici, e che decidiate un giorno di fare una maratona. Non solo di parteciparvi ma di vincerla proprio. E non una gara qualsiasi, ma la maratona di New York. Se è pur vero che vi piace correre, per vincere vi servirà tanto allenamento, grande determinazione, abnegazione e focalizzazione. Ecco: questo è stato per noi diventare una Credit Rating Agency”. E’ con questa metafora che Mattia Ciprian sintetizza il percorso che ha portato modeFinance a ottenere dall’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA) l’autorizzazione ad operare come CRA, in conformità della regolamentazione europea che disciplina il settore, a partire dal 10 luglio scorso.

Un traguardo tutt’altro che scontato per una giovane società spinoff dell’Università di Trieste, nata solo nel 2009 nell’incubatore di AREA , Innovation Factory, dove Mattia ha mosso i primi passi da imprenditore insieme all’amico e cofondatore Valentino Pediroda. Per capirci, i concorrenti in questo mercato sono colossi come Standard & Poor’s, Moody’s Investor Service e Fitch Ratings. La valutazione delle CRA è di vitale importanza per le imprese in quanto “pesa” la solidità e la solvibilità di una società. Il rating è emesso sulla base di una scala di 21 classi identificate da un codice alfanumerico che va da A1 (che individua le società con il più alto merito di credito) a C3 (il più basso), oltre alle classi riservate per le società cadute in default oppure che si trovano in stato di fallimento.

Con la registrazione europea, modeFinance è autorizzata a emettere rating pubblici e distribuiti, previo abbonamento, di società non finanziarie. La registrazione è stata rilasciata dall’ESMA sulla base della verifica di numerosi requisiti di trasparenza, governance e prevenzione dei conflitti d’interesse. Requisiti ai quali modeFinance ha saputo adeguarsi adottando rigorose e stringenti policy interne.

“Partivamo da un buon team – raccontano Mattia e Valentino – metà delle persone in modeFinance hanno un dottorato e comunque tutte sono laureate. Facciamo della ricerca e della trasparenza i nostri punti di forza, molto apprezzati dai clienti. Sono centinaia le multinazionali che utilizzano gli algoritmi e le analisi espresse attraverso More, il nostro algoritmo di credit scoring, per gestire i loro portafogli di clienti internazionali. Ma tutto ciò, da solo, non era sufficiente per l’accreditamento ESMA. Così, all’inizio Parigi ci ha bocciato”.

Va detto che modeFinance già opera da tempo nell’emissione di rating ma senza la possibilità di divulgarli pubblicamente. Ora invece ha acquisito questa possibilità e ciò, oltre a rappresentare una grande responsabilità – la valutazione data dall’agenzia può influenzare le piazze finanziarie europee – apre a mercati prima irraggiungibili e a nuove potenzialità di crescita.

“Nel nostro mondo non basta essere bravo, devi essere credibile – sottolineano i due imprenditori. Anche per questo siamo fieri di questo traguardo. Dopo la prima bocciatura ci rimbocchiamo le maniche, andando a consolidare la nostra struttura interna. Il Cda passa tra tre a cinque persone con l’arrivo di due professori dell’Università di Trieste che si occupano di fare da organo di controllo, poi ci dotiamo di un compliance officer e arriva anche un responsabile delle vendite. Facciamo anche un sacrificio personale: noi due, fondatori del ‘sogno’, lasciamo ogni tipo ruolo operativo. Siamo soci, siamo amministratori, la nostra presenza è ingombrante e potrebbe avere una influenza negativa nello svolgimento delle attività. È difficile, ma il figlio deve crescere e ci facciamo da parte”.

E’ stata dura, ma ne è valsa la pena. “Siamo davvero soddisfatti – concludono Mattia e Valentino – ora l’obiettivo, ambizioso e unico nel settore, è quello di fare di modeFinance la prima agenzia di rating specializzata nella valutazione delle società internazionali legate alla new economy del digitale”. Visti i precedenti , c’è da crederci.